lunedì 3 ottobre 2016

Fiabe Immortali di Paolo Barbieri

Mentre aspetto la pubblicazione del prossimo libro di Paolo Barbieri ("Zodiac"), prevista per novembre del 2016, vi parlerò più nel dettaglio dell'ultima opera dell'illustratore: "Fiabe immortali", di cui avevo fatto una breve presentazione in un vecchio post (che potete trovare qui) in cui avevo elencato, descrivendoli brevemente, tutti i libri illustrati di Barbieri.

Sopra: La copertina di "Fiabe immortali" mostra l'illustrazione di Biancaneve mentre tiene tra le mani la mela avvelenata che le è stata offerta dalla matrigna, che ha assunto le sembianze di una vecchia, che si trova dietro la fanciulla.

Dopo essersi cimentato nell'illustrare i miti greci in "Favole degli dei" del 2011, i passi dell'Inferno della Divina Comedia di Dante con "L'inferno di Dante" del 2012 e alcuni versetti dell'Apocalisse nel 2013 con l'opera "Apocalisse", nel 2014 Barbieri si presta ad illustrare alcune delle più famose fiabe europee.
Quest'ultima opera si apre con un'introduzione di Herbie Brennan, che ricorda al lettore come le fiabe non fossero state scritte pensando ai bambini come lettori esclusivi, e come, a differenza di quanto ogni tanto qualcuno afferma, esse non vogliono trasmettere "un'impressione distorta del mondo", ma che, anzi, vogliono proprio mostrare alcuni degli aspetti più cupi della vita, facendo leva su archetipi universali per insegnare ai più giovani (e anche agli adulti) come affrontarli (teoria sostenuta anche da Bruno Bettelheim nel suo libro "Il mondo incantato. Uso, importanza e significati psicoanalitici nelle fiabe").
Prima di cominciare a sfogliare le pagine con pezzi di testi tratti delle fiabe e relative illustrazioni, al lettore si presenta una facciata in cui, in posizione centrale, troneggia una frase familiare: "C'era una volta…".
Girata questa pagina, che potremmo definire "di passaggio", si entra nel vivo dell'opera.
Come ho scritto poco sopra, qui le fiabe non sono state trascritte integralmente, nel senso che per ognuna sono state riportare solamente alcune frasi (come era avvenuto anche con gli albi de "L'Inferno di Dante" e "Apocalisse"), accompagnate da un'illustrazione di Barbieri che rappresenta quanto descritto.
Gli spezzoni di testo riportati, però, sono tutti fedeli alle parti della fiaba originale da cui sono stati tratti, ad esempio, tra quelli presi dalla fiaba di Cenerentola dei Grimm, è presente la scena in cui la matrigna di Cenerentola chiede alle figlie di tagliarsi un pezzo di piede per farlo entrare nella scarpina:
" La sorella maggiore andò con la scarpa in camera sua e voleva provarla davanti a sua madre. Ma la scarpa era troppo piccola e il dito grosso non entrava; allora la madre le porse un coltello e disse: <<Tagliati il dito: quando sarai regina non avrai più bisogno di andare a piedi.>> La fanciulla si mozzò il dito, serrò il piede nella scarpa e andò dal principe."
In quest'opera sono presenti fiabe di Jacob e Wilhelm Grimm, di Esopo (anche se in realtà i racconti di questo autore sarebbero da considerarsi più delle favole, in quanto hanno per protagonisti animali, piante o oggetti animati e contengono al loro interno una "morale"), di Hans Christian Andersen e di Charles Perrault, e in particolare: "Cenerentola" dei Grimm, "La cicala e la formica" di Esopo, "Raperonzolo" dei Grimm, "La tartaruga e la lepre" di Esopo, "La regina della neve" di Andersen, "Il tenace soldatino di stagno" di Andersen, "Il vecchio e la morte" di Esopo, " Cappuccetto rosso" dei Grimm, "Guerra e violenza" di Esopo, "La rosa e l'amaranto" di Esopo, "Il brutto anatroccolo" di Andersen, "La Bella e la Bestia" di Perrault, "Barbablù" di Perrault, "La sirenetta"di Andersen, "La piccola fiammiferaia" di Andersen, "Biancaneve e i sette nani" dei Grimm, "Hansel e Grethel" dei Grimm, e infine "La bella addormentata nel bosco" di Perrault.
Alla fine, nell'ultima pagina del libro, prima dell'indice, ritroviamo un'altra frase a noi molto nota: "… e vissero tutti felici e contenti", per indicare la conclusione del viaggio del lettore all'interno del mondo delle fiabe.

  

  
Sopra: Quattro fiabe, di quattro differenti autori, rappresentate da Barbieri. In quella in alto a sinistra possiamo vedere la triste fine del soldatino di stagno, insieme alla sua amata ballerina, di Andersen; in alto a destra Cappucceto Rosso incontra il lupo, dall'aspetto vagamente licantropesco, nella fiaba dei Grimm qui rappresentata sui toni del marrone; in basso a sinistra la Rosa de "La rosa e l'amaranto" di Esopo, rappresentata con sembianze umane dall'illustratore; in basso a destra il principe sta per baciare la principessa addormentata ne "La bella addormentata nel bosco" di Perrault.

Le belle e sensuali illustrazioni di Paolo Barbieri, un po' dark, sono perfette per interpretare i personaggi delle fiabe, che si tratti di splendide e leggiadre principesse, avvenenti cavalieri, creature mostruose, o animali (i quali vengono spesso rappresentati dall'artista in modo antropomorfizzato). Grazie a quest'opera possiamo così vedere i protagonisti delle fiabe rappresentati con uno stile sensuale, accattivante, potente, onirico, moderno e suggestivo. Le fiabe, e i relativi personaggi, sono state illustrate e reinterpretate moltissime volte dagli artisti nel corso dei secoli, tuttavia sicuramente le illustrazioni di Barbieri aggiungono qualcosa di nuovo, e di bello, a questo vasto universo in quanto, come spiega lo stesso autore durante un'intervista (questa): "Illustrare significa avere la "libertà" di creare mondi immaginari, e reinterpretare attraverso la propria personalità, stile e sensibilità ciò che maggiormente attrae o emoziona".
Le illustrazioni dell'albo occupano una o due pagine, alcune sono a colori, mentre altri disegni sono stati realizzati a matita.

  
Sopra: Le illustrazioni occupano una o due pagine, inoltre, alcuni personaggi sono stati rappresentati dall'artista con sembianze semi-umane, come ad esempio nell'immagine a destra che mostra il brutto anatroccolo trasformato in cigno (o quella della rosa che ho messo precedentemente). A sinistra possiamo ammirare, invece, la Cenerentola di Barbieri vestita per il ballo.

  
Sopra: L'illustrazione a sinistra, che rappresenta la Bestia ne "La Bella e la Bestia" di Perrault, è stata realizzata a matita, mentre l'immagine a destra (che mostra la fata della fiaba "La bella addormentata nel bosco" mentre si dirige al castello della principessa a bordo di un carro di fuoco trainato da draghi) è invece a colori.

A differenza di altri volumi illustrati sulle fiabe (vedere and esempio "Le fiabe dei fratelli Grimm" a cura di Noel Daniel) lo scopo di quest'opera non è tanto quello di presentare al lettore un libro di fiabe illustrate, quanto quello di mostrare al pubblico le illustrazioni di Barbieri. I testi, dunque, passano in secondo piano, e la loro presenza è più che altro strumentale e funzionale per permettere al lettore di associare (e quindi comprendere meglio) l'illustrazione alla scena o ai personaggi descritti nel testo. Ad esempio una persona che non conosce la storia de "La Bella addormentata" di Perrault potrebbe non capire cosa centra l'immagine di Barbieri in cui viene mostrata una donna, apparentemente dotata  di qualche sorta di potere magico (è infatti una fata), in piedi su un cocchio trainato da draghi. Tuttavia, la presenza anche solo di brevi parti di testi originali svolge comunque una funzione importante, in quanto ciò dà la possibilità ai lettori di conoscere le fiabe originali, anche perché questi, incuriositi, possono magari decidere di cercarle per leggersele interamente.
Le illustrazioni, a colori o a matita, sono comunque molto belle, ed  è interessante vedere come Barbieri ha interpretato, secondo il proprio stile, alcuni personaggi e alcune scene di diverse fiabe più o meno conosciute.

L'opera è stata pubblicata nel 2013 dalla Mondadori, è dotata di una copertina rigida e di una sovracopertina; ha 104 pagine, misura 29,3 cm d'altezza e 21 cm di lunghezza e costa 22 euro.

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